I Consorzi

I consorzi

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CONSORZIO DI TUTELA MURAZZANO DOP

Nato nel 1996 il Consorzio di Tutela del formaggio Murazzano DOP ha avuto il merito di codificare i disciplinari produttivi della famosa Tuma di Langa. Il Consorzio ha sede a Bossolasco, promuove e valorizza questa storica denominazione di formaggio piemontese, sempre più unica, a causa della rarità della Pecora di Langa che negli anni 60 contava oltre quarantamila capi ridotti ai nostri giorni ad appena duemila.

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CONSORZIO DI TUTELA MURAZZANO DOP

Nato nel 1996 il Consorzio di Tutela del formaggio Murazzano DOP ha avuto il merito di codificare i disciplinari produttivi della famosa Tuma di Langa. Il Consorzio ha sede a Bossolasco, promuove e valorizza questa storica denominazione di formaggio piemontese, sempre più unica, a causa della rarità della Pecora di Langa che negli anni 60 contava oltre quarantamila capi ridotti ai nostri giorni ad appena duemila.

CONSORZIO DI TUTELA OSSOLANO DOP

A seguito del lungo percorso per l’ottenimento della qualifica di Denominazione di Origine Protetta, terminato con l’iscrizione ufficiale nel Registro europeo delle Denominazioni di origine protette e delle Indicazioni geografiche protette, è iniziata la fase di costituzione e riconoscimento del Consorzio per la Tutela, la promozione e la valorizzazione del formaggio Ossolano DOP, che costituisce il principale interlocutore per la sua futura protezione e salvaguardia. La Denominazione di Origine Protetta rappresenta un “bene collettivo” i cui effetti positivi ricadono sia direttamente sulle imprese agricole sia indirettamente sulle altre attività locali legate al prodotto rafforzando i legami sociali ed identitari tra la popolazione locale, contribuendo a mantenere vitale l’economia montana legata al formaggio di qualità.

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CONSORZIO DI TUTELA OSSOLANO DOP

A seguito del lungo percorso per l’ottenimento della qualifica di Denominazione di Origine Protetta, terminato con l’iscrizione ufficiale nel Registro europeo delle Denominazioni di origine protette e delle Indicazioni geografiche protette, è iniziata la fase di costituzione e riconoscimento del Consorzio per la Tutela, la promozione e la valorizzazione del formaggio Ossolano DOP, che costituisce il principale interlocutore per la sua futura protezione e salvaguardia. La Denominazione di Origine Protetta rappresenta un “bene collettivo” i cui effetti positivi ricadono sia direttamente sulle imprese agricole sia indirettamente sulle altre attività locali legate al prodotto rafforzando i legami sociali ed identitari tra la popolazione locale, contribuendo a mantenere vitale l’economia montana legata al formaggio di qualità.

CONSORZIO DI TUTELA ROCCAVERANO DOP

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Roccaverano DOP è stato fondato nel 1988 e ad oggi conta 17 soci. Il piano dei controlli attivato per il Roccaverano DOP prevede che per tutte le fasi del processo produttivo e per tutti gli operatori coinvolti nella filiera vengano ispezionati: ubicazione, adeguatezza strutture e/o impianti, identificazione e rintracciabilità. Il prodotto finito viene sottoposto a controllo di conformità delle caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche. All’atto dell’immissione al consumo al formaggio deve essere applicato il bollino del Consorzio di Tutela nella parte sottostante della confezione, alla base del quale è riportato il codice identificativo dell’azienda produttrice ed il numero progressivo di marchiatura. Solo a seguito di tale marchiatura il prodotto verrà immesso sul mercato con la Denominazione di Origine Protetta Roccaverano.

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CONSORZIO DI TUTELA ROCCAVERANO DOP

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Roccaverano DOP è stato fondato nel 1988 e ad oggi conta 17 soci. Il piano dei controlli attivato per il Roccaverano DOP prevede che per tutte le fasi del processo produttivo e per tutti gli operatori coinvolti nella filiera vengano ispezionati: ubicazione, adeguatezza strutture e/o impianti, identificazione e rintracciabilità. Il prodotto finito viene sottoposto a controllo di conformità delle caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche. All’atto dell’immissione al consumo al formaggio deve essere applicato il bollino del Consorzio di Tutela nella parte sottostante della confezione, alla base del quale è riportato il codice identificativo dell’azienda produttrice ed il numero progressivo di marchiatura. Solo a seguito di tale marchiatura il prodotto verrà immesso sul mercato con la Denominazione di Origine Protetta Roccaverano.

CONSORZIO DI TUTELA STRACHÍTUNT DOP

Il Consorzio per la Tutela dello Strachítunt Valtaleggio è nato all’inizio degli anni Duemila con due principali finalità: tutelare un prodotto così pregiato, già oggetto di numerose imitazioni e storpiature, e ottenere la Denominazione d’Origine Protetta (DOP). Per preservare l’identità e l’unicità dello Strachítunt, il disciplinare è rigorosissimo. Il territorio di produzione, ammesso dallo stesso, comprende quattro comuni: Taleggio, Vedeseta, Gerosa (frazione di Valbrembilla) e Blello. Il latte deve provenire da bovini allevati in aziende della zona di produzione e appartenere a vacche di razza Bruna Alpina per almeno il 90% del totale; le mucche devono essere allevate con erba e fieno per il 65% del totale, provenienti per il 90% dalla zona della Val Taleggio. Fanno attualmente parte del Consorzio undici produttori-stagionatori dell’intera filiera, le cui aziende hanno tutte sede all’interno del territorio previsto dal disciplinare.

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CONSORZIO DI TUTELA STRACHÍTUNT DOP

Il Consorzio per la Tutela dello Strachítunt Valtaleggio è nato all’inizio degli anni Duemila con due principali finalità: tutelare un prodotto così pregiato, già oggetto di numerose imitazioni e storpiature, e ottenere la Denominazione d’Origine Protetta (DOP). Per preservare l’identità e l’unicità dello Strachítunt, il disciplinare è rigorosissimo. Il territorio di produzione, ammesso dallo stesso, comprende quattro comuni: Taleggio, Vedeseta, Gerosa (frazione di Valbrembilla) e Blello. Il latte deve provenire da bovini allevati in aziende della zona di produzione e appartenere a vacche di razza Bruna Alpina per almeno il 90% del totale; le mucche devono essere allevate con erba e fieno per il 65% del totale, provenienti per il 90% dalla zona della Val Taleggio. Fanno attualmente parte del Consorzio undici produttori-stagionatori dell’intera filiera, le cui aziende hanno tutte sede all’interno del territorio previsto dal disciplinare.

CONSORZIO DI TUTELA PUZZONE DI MOENA DOP

Il Consorzio si occupa di tutelare la storia e la qualità del Puzzone di Moena. Il Disciplinare di Produzione definisce regole molto ferree in merito all’alimentazione degli animali, escludendo l’utilizzo di insilati di qualsiasi tipo, vietando la pratica del piatto unico o unifeed ed elencando le materie prime meno nobili non consentite nella composizione dei mangimi, tra cui i sottoprodotti di origine industriale. In ogni caso, l’alimentazione degli animali è certificata OGM-free, come per tutti i produttori aderenti al Consorzio dei Caseifici Sociali del Trentino. Lo stesso disciplinare indica anche le razze bovine da cui deve provenire il latte, in particolare la Bruna, la Frisona, la Pezzata Rossa, la Pinzgau e le due razze autoctone “di montagna” del Trentino, ovvero la Grigio Alpina e la Rendena.

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CONSORZIO DI TUTELA PUZZONE DI MOENA DOP

Il Consorzio si occupa di tutelare la storia e la qualità del Puzzone di Moena. Il Disciplinare di Produzione definisce regole molto ferree in merito all’alimentazione degli animali, escludendo l’utilizzo di insilati di qualsiasi tipo, vietando la pratica del piatto unico o unifeed ed elencando le materie prime meno nobili non consentite nella composizione dei mangimi, tra cui i sottoprodotti di origine industriale. In ogni caso, l’alimentazione degli animali è certificata OGM-free, come per tutti i produttori aderenti al Consorzio dei Caseifici Sociali del Trentino. Lo stesso disciplinare indica anche le razze bovine da cui deve provenire il latte, in particolare la Bruna, la Frisona, la Pezzata Rossa, la Pinzgau e le due razze autoctone “di montagna” del Trentino, ovvero la Grigio Alpina e la Rendena.

CONSORZIO DI TUTELA PROVOLONE DEL MONACO DOP

Il Consorzio di Tutela Provolone del Monaco DOP nasce nel 2006 con la partecipazione degli allevatori, produttori di formaggio e stagionatori presenti nel territorio dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina. Abbraccia 13 comuni della Provincia di Napoli. Valorizza, promuove e tutela il prodotto e la sua denominazione.

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CONSORZIO DI TUTELA PROVOLONE DEL MONACO DOP

Il Consorzio di Tutela Provolone del Monaco DOP nasce nel 2006 con la partecipazione degli allevatori, produttori di formaggio e stagionatori presenti nel territorio dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina. Abbraccia 13 comuni della Provincia di Napoli. Valorizza, promuove e tutela il prodotto e la sua denominazione.

CONSORZIO DI TUTELA PECORINO SICILIANO DOP

Sono 21 i soci del Consorzio volontario per la tutela del Pecorino Siciliano DOP. Tramite il loro impegno, il Consorzio può salvaguardare un formaggio che rappresenta il patrimonio storico e culturale della Sicilia e dell’Italia intera. Viene prodotto esclusivamente con latte di pecora intero, fresco e coagulato con caglio di agnello. Le pecore che forniscono il latte ai caseificatori sono allevate al pascolo spontaneo. Su ciascuna forma viene applicata manualmente la salatura mentre il periodo di stagionatura non è mai inferiore ai 4 mesi e viene effettuata in locali areati naturalmente. Solo in questo modo il Pecorino Siciliano DOP acquisice la propria personalità, mantenendo in sé tutti i sapori della Sicilia.

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CONSORZIO DI TUTELA PECORINO SICILIANO DOP

Sono 21 i soci del Consorzio volontario per la tutela del Pecorino Siciliano DOP. Tramite il loro impegno, il Consorzio può salvaguardare un formaggio che rappresenta il patrimonio storico e culturale della Sicilia e dell’Italia intera. Viene prodotto esclusivamente con latte di pecora intero, fresco e coagulato con caglio di agnello. Le pecore che forniscono il latte ai caseificatori sono allevate al pascolo spontaneo. Su ciascuna forma viene applicata manualmente la salatura mentre il periodo di stagionatura non è mai inferiore ai 4 mesi e viene effettuata in locali areati naturalmente. Solo in questo modo il Pecorino Siciliano DOP acquisice la propria personalità, mantenendo in sé tutti i sapori della Sicilia.

CONSORZIO DI TUTELA VASTEDDA DELLA VALLE DEL BELICE DOP

Il Consorzio di Tutela della Vastedda della valle del Belice DOP è stato promosso dall’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia, dall’Istituto di Zootecnica della Facoltà di Agraria di Palermo, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia Regionale di Trapani, dalle Organizzazioni Professionali Agricole e dai Comuni di Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi, Sciacca, Partanna e Castelvetrano, nei quali lo squisito formaggio di pecora viene prodotto. Il Consorzio assume il compito di proteggere e valorizzare il pregiato formaggio ovino a pasta filata e tutelare l’intero patrimonio storico-culturale e produttivo della Valle del Belice. Al fianco del Consorzio di Tutela della Vastedda della valle del Belice DOP lavorano costantemente sono il IZS, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, e l’ONAF.

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CONSORZIO DI TUTELA VASTEDDA DELLA VALLE DEL BELICE DOP

Il Consorzio di Tutela della Vastedda della valle del Belice DOP è stato promosso dall’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia, dall’Istituto di Zootecnica della Facoltà di Agraria di Palermo, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia Regionale di Trapani, dalle Organizzazioni Professionali Agricole e dai Comuni di Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi, Sciacca, Partanna e Castelvetrano, nei quali lo squisito formaggio di pecora viene prodotto. Il Consorzio assume il compito di proteggere e valorizzare il pregiato formaggio ovino a pasta filata e tutelare l’intero patrimonio storico-culturale e produttivo della Valle del Belice. Al fianco del Consorzio di Tutela della Vastedda della valle del Belice DOP lavorano costantemente sono il IZS, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, e l’ONAF.